Inku Stories #7: One Piece Gold – Il film di Eiichiro Oda (Vol. 1-2)

Oggi io e Carlo vi parliamo di un’ossessione in comune, One Piece. Il manga di Eiichiro Oda non ha bisogno di presentazioni, sono ormai vent’anni che seguiamo le avventure della ciurma di Cappello di Paglia e non sono mai abbastanza. Il film Gold ne è la prova vivente, un’avventura inedita che vede la nostra ciurma preferita alle prese con il mondo sfavillante di Gild Tesoro, finalmente trasposto in anime comics.

NB: Grazie a Carlo per l’animazione, come sempre svolge un lavoro magnifico!

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Gran Tesoro, una colossale nave-città dell’intrattenimento letteralmente traboccante d’oro, su cui sorge il più grande e sfarzoso casinò del mondo… Ma la colata di biondo metallo cela agghiaccianti segreti e terribili trappole! Dall’omonimo film animato, un’avventura completamente a colori mai raccontata nel manga, un tassello imperdibile per tutti gli appassionati! Zoro è stato fatto prigioniero da Gild Tesoro, terrificante patron di Gran Tesoro, e l’ora in cui sarà pubblicamente giustiziato è ormai vicina. Pronti a tutto per salvarlo, Rufy e compagni si cimentano in un combattimento mortale: come si concluderà la battaglia decisiva contro l’imperatore dell’oro, che brama il dominio totale?!

Dopo Thornhill rieccoci a fare di nuovo squadra per parlarvi questa volta di un anime comics, la trasposizione a fumetto del tredicesimo film di One Piece, Gold, scritto e supervisionato da Eiichiro Oda e diretto da Hiroaki Miyamoto. A farmi scoprire il manga è stato proprio Carlo, solo che non avrei mai creduto di diventarne così dipendente, ma questa è un’altra storia, ora concentriamoci sull’opera.

Benvenuti alla città dell’intrattenimento, Gran Tesoro, un’imponente nave su cui sorge il più grande casinò del mondo, completamente indipendente dal governo e che gode di un’ottima reputazione per i clienti che ospita. Il suo proprietario, Gild Tesoro, non è un uomo come gli altri, grazie al frutto gold gold è in grado di manipolare a suo piacimento l’oro e questo lo rende a tutti gli effetti l’uomo più potente del mondo.

In natura sopravvive il più forte mentre nella società odierna a sopravvivere sono invece coloro che possiedono più soldi ed è su questa idea, sulla forza intensa come denaro, che Oda fonda le sue basi per costruire una storia che per quanto surreale si avvicina di gran lunga a quella che è la nostra realtà.

Gild Tesoro possiede il 20% del denaro mondiale, una percentuale che fa gola a tutti i ladri professionisti dell’intero pianeta, come se non bastasse né la Marino né tanto meno i Draghi Celesti sono immuni al fascino di Gran Tesoro, infatti fra le rotte del Nuovo Mondo è quella più frequentata da tutti, pirati compresi. Ciò che rende questa nave-fortezza una meta turistica perfetta è il fatto che è un territorio neutrale in cui né la Marina o la CP può catturare i pirati, ma dietro lo sfavillante mondo di Gild Tesoro si cela una triste e agghiacciante realtà.

C’è una regola fondamentale che vige indiscussa a Gran Tesoro: “Chiunque venga imbrogliato perde tutto comunque” e questo significa che per ripagare i debiti accumulati nei vari giochi bisogna lavorare per il Re del Casinò.

La ciurma di Cappello di Paglia giunge per caso a Gran Tesoro e nonostante sia una meta imprevista, potrebbe essere un’occasione per fare un po’ di soldi facili, per Nami invece rappresenta la possibilità per arricchirsi, ed è per questo motivo che decidono di attraccare sulla nave-fortezza, ignari di ciò che si cela dietro le cascate dorate.

A prima vista Gran Tesoro appare come un sogno, un posto così lussuoso e ricco di eleganza da risultare surreale. Se non fosse per la pioggia dorata che accoglie i suoi visitatori si potrebbe pensare che sia solo un miraggio, ma una volta sbarcati, Luffy e gli altri si rendono conto che è tutto vero, le cascate dorate, la pioggia d’oro e il tintinnio delle slot machine che annunciano vincitori e perdenti fanno da sfondo a questo luogo creato da un “Mida” un po’ troppo ingordo.

Per Luffy essere uno dei più grandi ricercati è un vantaggio, senza volerlo a Gran Tesoro la sua fama si trasforma in un VIP pass che permette alla sua ciurma di godere dei vantaggi riservati solo ai clienti esclusivi, ma già dall’inizio, quando Baccarat li accoglie, qualche piccola crepa si comincia ad intravedere, infatti dei bambini si avvicinano ai nuovi arrivati, disperati cercano a tutti i costi di vendere delle rose a caro prezzo, il prezzo della loro libertà.

Poco a poco si cominciano a intravedere tutti i difetti della città che non dorme mai e proprio la ciurma di Cappello di Paglia finisce per restare invischiata nelle sue viscere. La fortuna bacia sempre Luffy, lo abbiamo visto tante volte, da Eneru fino allo scontro con Katakuri e Big Mom, la sua fortuna sfacciata non ha limiti, ma questa volta fa stranamente cilecca.

Per chi non avesse visto il film questi due volumi rappresentano l’occasione perfetta per avvicinarsi alla storia inedita creata dallo stesso Oda, una triste realtà che coinvolge il gioco d’azzardo che come ben sapete alla lunga si trasforma in un tunnel senza uscita. Qui la mania del gioco tramuta tutti in avidi scommettitori, tanto affamati di oro quanto intimoriti dalla possibilità di diventarlo loro stessi.

Gild Tesoro è un vero e proprio Re Mida, tutto ciò che tocca si trasforma in un’opportunità per ammassare altro oro. Dietro questo showman però si cela una storia triste, la storia di colui che ha visto ciò che si nasconde dietro al potere e ai soldi, la crudeltà della schiavitù e delle vite che solo il denaro può comprare.

Il trauma subito da Gild lo ha reso uguale agli uomini che ha tanto odiato, facendolo diventare un vero e proprio drogato di potere, un uomo per il quale la vita umana non ha alcun valore se non quello del lavoro forzato che gli può estorcere.

Senza ombra di dubbio fra tutti i film di One Piece, dopo Z, c’è Gold. Adoro il fatto di vedere nuove avventure della ciurma di Cappello di Paglia supervisionate da Oda sensei, dopotutto gli altri film non hanno lo stesso impatto che hanno quelli in cui l’autore partecipa, ma c’è da dire che questo anime comics centra il bersaglio riportando fedelmente tutto ciò che accade nel lungometraggio.

Gli anime comics sono particolari, in primo luogo, perché sono totalmente a colori, a differenza dei manga che invece restano in bianco e nero, e oltre questo al loro interno troviamo sempre qualche piccolo extra che li arricchisce di qualcosa che magari mancava nel film. In questo caso le copertine dei due volumi contengono i bozzetti dei personaggi che si trovano a bordo di Gran Tesoro e ne spiegano la storia, scendendo nel dettaglio in alcune cose che sono state tralasciate nel film. Anche questo è uno dei vantaggi del fatto che il mangaka che partecipi alla realizzazione del film, perché per l’appunto, può inserire questi piccoli extra con personaggi che si adeguano alla storia principale e l’arricchiscono senza risultare stonati nel background della trama principale, al contrario si incastrano perfettamente con tutto ciò che è stato costruito finora.

Tralasciando il fatto che ogni storia di One Piece è una bella storia, Gold si distingue per il modo in cui ci viene introdotto il tutto, una specie di sogno ad occhi aperti che a un certo punto si trasforma in un vero e proprio incubo, qualcosa a cui Oda ci aveva già abituati ma non per questo è meno importante che in altre storie.

Morale della favola: non è tutt’oro quel che luccica, a volte si tratta di Gild Tesoro.

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